Concorso internazionale di idee per il Natural Science Museum a Berlino, 2014

Moena

con Francesco Belfiore e Giovanni Lucca

Brescia

A un concorso rivolto ai giovani, la partecipazione, certo insieme a due giovani architetti, si giustifica solo se intesa come un esercizio didattico. Eludendo l'invito a non porsi vincoli (impossibile per chi è ancora legato alla prassi del progetto urbano, ma discutibile anche per i più giovani), si prova a dimostrare, ancora una volta, che un reale sistema di vincoli risulta utile e produttivo alla complessità del progetto moderno. La bella biblioteca del Politecnico, un edificio, come è stato scritto, che rimanda a una architettura industriale, era il nucleo di un progetto esteso all'intero settore, molto attento alla regola della continuità urbana e degli allineamenti sulla Fasanenstrasse, meno felice nello sviluppo sulla Hertzallee, dove il problema della sua posizione sull'incrocio non era risolvibile con la semplice giustapposizione di una grande corte. Dopo l'accantonamento del progetto generale, prima ipotesi di lavoro resta la costruzione dell'incrocio affrontando la mole della biblioteca e la dimensione del fronte stradale ( circa 170 metri). Un convoglio di quattro vagoni ( un museo costituito quindi da quattro sezioni, ragionevole per lo scopo richiesto, un modulo quadrato di cinque piani affacciato su una piazza interna circolare - la piazza tematica, che replica un progetto del 2004 per la Casa comunale di Mugnano) può essere la soluzione per dare scansione alla prospettiva stradale, mentre l'accostamento è affidato all'inserto della torre dell'orologio, un inserto rossiano necessario a contrastare col verticalismo l'eccessiva inerzia della composizione. Ma oggi, dopo la costruzione del blocco a cuneo sul vertice opposto dell'area, si intravede la possibilità di un altro progetto - che forse incontra meglio le attese poste dal concorso. Infatti, partendo dal nuovo vertice, si completa un ventaglio definito alla base dal terminal degli autobus (perché eliminare un servizio pubblico così utile?), che detta la forma del nuovo museo e la relazione - questa volta di distanza, autonomia, opposizione - con la mole della biblioteca. Nell'intersezione tra la base del triangolo e le corsie del terminal si individua il modulo da estendere all'intero lotto: prende forma immediatamente un piano inclinato - alla base l'altezza minima carrabile, m. 4,5 - che si impenna verso il vertice del quadrilatero opposto alla biblioteca a una altezza tale - m. 15,60 - da fare emergere l'ultimo piano del blocco del museo - m. 19.65 -, forato con ritmo alternato. Nel museo i lucernari diventano vuoti a tutta altezza che ordinano la sequenza delle sale espositive e isolano i "monumenti", le attrazioni appoggiate nel basamento interrato e percepite dal piano d'ingresso e per l'intera altezza. Due soluzioni, dunque, cui corrispondono linguaggi diversi, sempre per riaffermare che il linguaggio nel progetto moderno non è una poetica ma la tecnica che il progetto ogni volta adotta.

Berlino Berlino
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