Appalto concorso per un parcheggio interrato in Piazza S. Antonio a Termoli, 2004

 

   

Con Pierluigi D’Angiolella, Antonio Palese

Se l’importante infrastrutturazione proposta dal Bando deve essere contenuta da Piazza S. Antonio, la sua trasformazione deve essere la premessa del progetto.
Da tradizionale luogo di incontro a spazio destinato ai grandi eventi, la modernizzazione della piazza impone certo una trasformazione architettonica ma non dovrà disperdere la percezione, forte ancora oggi, del pianoro isolato sul mare dominato dal baluardo del Convento. La separazione della piazza  moderna dal sagrato appare l’espediente necessario: una incisione profonda fino alla quota di via Cristoforo Colombo, dettata dalla rotazione tra la chiesa e la piazza,  è la soluzione proposta che si rivelerà molto produttiva per contenere la complessità e eterogeneità delle parti -  il baluardo monumentale, il sagrato sul mare, la piazza moderna, il parcheggio multipiano,  lo zoccolo della struttura commerciale, sistemi architettonici distinti e giustapposti nel cuneo vuoto a cielo aperto attraversato dai percorsi di risalita.

Viabilità

E’ mancato nello sviluppo urbano di Termoli l’intervento indispensabile a risolvere il problema del collegamento diretto dei due versanti, problema che è alla base dell’attuale congestione. La condizione morfologica – i due versanti separati dal pianoro che si prolunga sul mare col Borgo antico – suggerisce una lampante soluzione: l’attraversamento in galleria lungo la traccia muraria dal Castello alla Torretta. Da via Cristoforo Colombo la nuova strada dovrebbe proseguire, con piccole limature sull’edilizia esistente, piegando verso il Castello e sotto il vecchio ponte levatoio proseguire in galleria fino al porto collegandosi con la bretella già realizzata.

Parcheggi
L’incisione a cuneo da via Colombo alla piazza non occulta ma rende visibile il parcheggio come funzione urbana moderna. Alla quota 6.00 m si apre l’ingresso attraverso il ponte del nastro commerciale ( quattro livelli, uno sottoposto al livello d’ingresso, 360 posti auto), alla base della scarpa in pietra che si eleva fino al sagrato. Interrato rispetto a Corso Milano, un secondo parcheggio (82 posti auto), al di sotto della piastra commerciale, ha uscita diretta sempre su via Colombo.

Area commerciale
Dall’incrocio di Corso Milano via Cristoforo Colombo rappresenta oggi una interruzione nella continuità della funzione urbana. Per colmare questa prolungata lacuna l’ipotesi di un nastro commerciale continuo appare opportuna e legittima, fatta salva, anche in questo caso, l’emergenza del complesso monumentale. Questo impone non solo un limite di altezza ma anche la ricerca di una morfologia aderente alla conformazione del piano di pendenza e una architettura attenta alla relazioni con un contesto, esaltato dall’ampio scenario della murata del Borgo antico. Il basamento commerciale, per svilupparsi in continuità sul fronte stradale, deve risolvere il problema del piano di pendenza. La divisione in tre blocchi sfalsati di un piano consente la continuità dei percorsi orizzontali, corrispondenti ogni volta alla quota d’ingresso. La sezione trasversale del modulo tipo è a sua volta invertita in modo che al porticato sulla strada corrisponde la galleria interna del piano superiore. Dal percorso porticato sulla strada gli ingressi che dividono i tre settori del nastro sono posizionati alle estremità e al centro; quello centrale , corrispondente al cuneo d’ingresso al parcheggio, è anche lo snodo dei percorsi meccanizzati di risalita fino alla piazza. Il piano a sbalzo sulla strada, ritagliato seguendo la pendenza, simula i frammenti di una murata con una parete aerata costruita con conci di pietra.

Piazza S. Antonio
All’interno del bordo del grande rettangolo (60 m di larghezza e 180 m di lunghezza), allineato alla quota del Palazzo comunale, scorre lentamente un lungo piano inclinato gradinato (dove confluiscono i percorsi di risalita), che sottopassa la piazza schiudendo un secondo terrazzo sul mare. L’utilizzazione dell’invaso appare immediata: grande platea per spettacoli ma anche grande mercato, spazio per i grandi eventi cittadini. Ma il bordo è inciso per aprire i vani delle botteghe artigianali sottostanti, un’imprevista scoperta che conferisce spessore e memoria alla geometria del piano.

Pozzo Dolce
L’inclusione dell’area di “Pozzo Dolce” ha suggerito di ampliare il confine del baluardo monumentale fino a Corso Milano, disegnando a copertura del nuovo volume un giardino recintato: “l’orto del convento” contiene una cavea rettangolare destinata a spettacoli e emerge sulla strada sostenuto da uno zoccolo in mattoni.