Edilizia convenzionata a Cento, 1984

 

 

con Roberto Fregna

Sottoposto all’argine del fiume, l’orizzonte del lungo lotto sembra richiamare la topografia dell’Olanda, giustificando la simpatia e l’autogratificazione con cui viene evocato il maestro olandese e le schiere di Hoek van Holland (anche in attuazione di una discutibile iniziativa pubblica che rilanciava la residenza minima come esigenza attuale, contraddizione che appena si rivela causa l’interruzione della realizzazione). La serialità della tipologia – due appartamenti sovrapposti con ingressi binati – doveva essere interrotta in questo caso solo al centro dalle due testate che introducono alla corte, e il purismo ammorbidito dai due colori che scandiscono il lieve slittamento in sezione dei due piani e dalla fascia basamentale in mattoni. L’unico braccio costruito, monco anche della famosa testata semicilindrica, evoca un incerto fantasma, tuttavia ancora capace di offrire uno spunto alla nostra memoria della casa moderna.